I disturbi alimentari sono una categoria di disturbi che sono comuni a moltissime persone: secondo i più recenti studi, essi sono estremamente tra le donne e in particolare tra le adolescenti. Quando si parla di disturbi alimentari, o disturbi del comportamento alimentare, si fa riferimento ad una serie di patologie o disagi che riguardano il rapporto con il cibo, con la propria forma fisica o con l’allenamento.
Purtroppo, il numero di persone che ha ammesso di soffrire di disturbi alimentari negli ultimi anni è aumentato vertiginosamente: si tratta di una delle malattie più diffuse del ventunesimo secolo, specialmente tra le donne e le ragazze. Moltissime interviste e sondaggi hanno infatti mostrato come, le più colpite da questi disturbi, siano le ragazzi in età adolescenziale, che si trovano a confrontarsi con modelli irrealizzabili che si vedono in tv o sui giornali.
Uscire dalla spirale dei disturbi alimentari non è facile, ma non è neanche impossibile: sono molte le persone che ci sono riuscite e che hanno riguadagnato un rapporto di amore con il proprio corpo. Ovviamente, quando si iniziano ad avvertire i primi sintomi di questi disturbi, è necessario assolutamente rivolgersi ad un esperto o confidarsi con le persone che si ha intorno, per chiedere aiuto.
Cosa sono i disturbi alimentari
I disturbi alimentari, sono delle patologie di natura psichiatrica o psicologica, ma ci sono anche casi border line o caratterizzati da sintomi sporadici: tra i più frequenti ci sono anoressia, bulimia, binge eating disorder ed ortoressia. A causa della presenza preponderante dei media, che promuovono uno specifico canone di bellezza alle giovani donne e ai giovani uomini, sempre più persone hanno iniziato ad ammalarsi di tali disturbi.
Se in passato era credenza comune che tali disturbi relativi all’alimentazione fossero tipici solamente del sesso femminile, è possibile oggi giorno affermare che ci sono purtroppo anche moltissimi casi di persone di sesso maschile che soffrono di tali patologie. In particolare, le persone più colpite sono quelle in età adolescenziale o vicino alla menopausa (per quanto riguarda le donne): tuttavia, si tratta di statistiche ed affermazioni estremamente generiche.
I disturbi che riguardano il comportamento alimentare sono veramente numerosi e diversi, e per questo motivo c’è bisogno di rivolgersi ad uno specialista quando si iniziano a provare i primi sintomi o quando si vede una persona accanto a sè che ha problemi nei confronti del cibo. In questo modo, è possibile che la situazione non degeneri in modo irrimediabile.
Sintomi dei problemi alimentari
Con l’espressione disturbi alimentari, come si è visto, è possibile descrivere un numero diverso di problemi e patologie di tipo psciologico che riguardano il rapporto che l’individuo ha nei confronti del cibo e nei confronti del proprio aspetto fisico. Quando la propria autostima è fortemente legata alla propria forma fisica e al proprio peso, ci sono delle alte possibilità di manifestare, sin dall’età dell’adolescenza, dei problemi alimentari.
Approfondimento
Anche se ci sono moltissimi sintomi diversi in base a quelli che sono le manifestazioni diverse del disturbo alimentare, è possibile comunque inquadrare dei sintomi che sono tipici di più disturbi alimentari. Un primo sintomo al quale bisogna fare attenzione è sicuramente un cambiamento nel peso: infatti, l’anoressia porta a mangiare poco mentre il binge eating porta alle abbuffate, e per questa ragione è possibile che si verifichino aumento o perdita di peso.
Un altro sintomo che è tipico dei disturbi alimentari è sicuramente la depressione (o comunque la tristezza): infatti, un cattivo rapporto con il cibo e con il proprio corpo non fa di certo bene e non favorisce la felicità. Infine, un ultimo sintomo al quale fare attenzione quando si cerca di capire se si soffre di disturbi alimentari è la paura di vedere l’ago della bilancia spostarsi verso un peso sempre più alto senza poter fare nulla.
Anoressia
Il primo e più conosciuto dei disturbi alimentari è sicuramente l’anoressia: si tratta di una condizione di matrice psicologica, in quanto una persona anoressica, anche se è estremamente magra, non riesce ad accettare il proprio corpo, che vede estremamente grasso. Dunque, per la persona che soffre di anoressia, il proprio peso diventa un pallino fisso, e farlo scendere in tutti i modi diventa l’unico obiettivo da perseguire.
Per dimagrire, le persone anoressiche ricorrono a moltissime strategie (tutte deleterie per l’organismo), come ad esempio saltare i pasti, abusare di medicinali lassativi ed anche diuretici, passare ore ed ore in palestra o a correre. Secondo la statistica, l’anoressia inizia sempre con una dieta, che poi si trasforma in un controllo ossessivo di quelle che sono le calorie introdotte e quelle bruciate, accompagnato ovviamente da un rigido controllo del peso.
L’anoressia però danneggia gravemente il corpo nelle sue funzioni biologiche, causando dei problemi gravissimi come ad esempio l’insufficienza renale, le alterazioni cardiovascolari, perdita di capelli e di denti ed infine l’osteoporosi. Se non presa in tempo, poi’, l’anoressia, in extremis, può condurre il soggetto anche alla morte, in quanto il cuore non regge troppo a lungo senza il cibo e con tutti quei farmaci lassativi.
Bulimia
L’anoressia è certamente uno dei disturbi alimentari più diffusi, ma ce ne sono anche altri che sempre di più attaccano giovani donne e giovani uomini, specialmente a causa della fortissima influenza dei mass media, che impongono un ideale di bellezza irraggiungibile, e soprattutto spesso sotto peso. Il secondo dei disturbi alimentari è quello della bulimia: questo nome infelice significa “fame da bue”.
La bulimia è caratterizzata da un’estrema ed esasperata assunzione di cibo: di fatti, il soggetto bulimico è in grado di ingerire anche migliaia e migliaia di calorie nel giro di pochissime ore. La cosa ancora più grave è però il fatto che il soggetto bulimico, in seguito all’episodio di abbuffata, tenta in tutti i modi di sbarazzarsi delle calore ingerite.
I tentativi in questione comprendono il vomito autoindotto, l’utilizzo estremo di lassativi o di prodotti che favoriscono la diuresi: in seguito agli attacchi di fame nervosa ed incontrollata, in cui il cibo sembra l’unica cosa al centro della propria vita, ci sono dei fortissimi e profondi sensi di colpa.
Questo porta ovviamente il soggetto bulimico a vivere in una condizione di profonda depressione: la bulimia è per queste sue caratteristiche, paragonata molto spesso ad una vera dipendenza. L’atteggiamento del bulimico somiglia, purtroppo, a quello del tossico dipendente.
Binge Eating Disorder
L’ultimo tra i più diffusi disturbi alimentari, insieme alla bulimia e all’anoressia, è il binge eating disorder, che in italiano si traduce come disturbo da alimentazione incontrollata: si tratta, per molti versi, di una patologia simile alla bulimia. Le persone che soffrono di binge eating disoder, infatti, in modo simile a coloro che soffrono di bulimia, consuma delle quantità spropositate di cibo.
Tuttavia, a differenza del soggetto bulimico, il soggetto che soffre di binge eating disorder non cerca di espellere tutte le calore ingerite utilizzando prodotti specifici o auto inducendosi il vomito. Quindi, le persone che soffrono di binge eating disorder sono spesso dei soggetti che soffrono di sovrappeso o di obesità.
Una variante di questa condizione è quella della nigh-eating syndrome, che comprende l’anoressia diurna e l’insonnia notturna. In questo caso, l’insonnia della notte viene risolta solamente assumendo una quantità abnorme di calorie nel corso della notte.
Una cosa che non molti sanno è che i disturbi alimentari variano nelle loro caratteristiche da persona a persona, e sono spesso scaturiti da eventi traumatici. Per questo è importante parlare con uno psicologo quando si iniziano a vedere degli scompensi o delle abitudini non troppo ortodosse nella propria alimentazione.