L’integratore a base di luppolo è un prodotto che moltissime persone utilizzano per favorire il proprio benessere fisico ma anche mentale. Quando si parla del luppolo, si fa riferimento ad una pianta il cui nome scientifico è humulus lupulus, che fa parte della grande famiglia delle Cannabaceae: si tratta di una pianta le cui foglie e giovani germogli possono essere consumati anche da crudi.
Solitamente, anche le radici del luppolo vengono impiegate in delle preparazioni culinarie e spesso si utilizzano le sue foglie per la preparazione di deliziosi infusi: invece, i fiori delle piante femmine vengono essiccati ed utilizzati per conservare cibo e bevande. Non si dimentichi che gli estratti delle piante femmine sono poi utilizzati per aromatizzare la birra e per creare delle ottime preparazioni medicinali a scopo benefico.
Invece, l’olio essenziale del luppolo, insieme all’estratto della pianta, sono impiegati come agenti aromatizzanti anche nella preparazione di altre bevande, così come nei dolci a base di latte, nei prodotti da forno ed infine all’interno delle caramelle. In questa guida saranno presentati tutti i benefici e anche le controindicazioni che riguardano l’integratore che contiene luppolo.
A che serve l’integratore di luppolo
Moltissime persone sono solite associare il luppolo solamente alla birra, ma in realtà si tratta di una pianta che apporta moltissimi benefici all’organismo se assunta sotto forma di integratore. Al momento, non ci sono ancora delle vere e proprie evidenze scientifiche che affermino la sua efficacia, ma molti sostengono che i fiori essiccati del luppolo possono essere impiegati a scopo terapeutico.
Le indicazioni di uso del luppolo includono l’insonnia, l’irrequietezza, l’ansia, il disturbo da deficit di attenzione, l’iperattività, il nervosismo ed anche l’irritabilità: si tratta di una pianta che gode quindi di numerose proprietà che servono a calmare gli individui più nervosi. Oltre a queste qualità, si stima anche che il luppolo viene utilizzato per migliorare l’appetito, far crescere il flusso di urina, promuovere quella che è la produzione di latte nelle donne e come tonico per il corpo.
Non si ignori anche che alcuni studi sostengono che questa pianta contenga al suo interno delle ottime proprietà antitumorali: viene inoltre impiegato per contrastare quelli che sono i disturbi della digestione, il colesterolo alto, problemi intestinali, priapismo e infezioni di vario tipo alla vescica. Infine, quando viene applicato sulla pelle, svolge un’azione antibatterica nel casi di ulcere in diverse parti del corpo.
Come funziona
Nonostante ancora poche informazioni ed evidenze scientifiche dimostrino l’efficacia del luppolo, si tratta di una pianta che viene oggi giorno utilizzata da moltissime persone sotto forma di integratore per il benessere fisico ed anche psicologico. Proprio perché le informazioni note riguardo il luppolo son ancora scarse, la ricerca su questa pianta continua ogni giorno, e numerose sono le scoperte che sono state fatte.
Ad esempio, uno studio che è stato fatto in vitro, ha constatato che i flavonoidi, tra cui particolarmente lo xantumolo, riescono ad esercitare una vera e propria azione antiproliferativa nei confronti di quelle che sono le cellule maligne dei tumori al colon, alle ovaie ed al seno. Invece, una diversa ricerca sempre fatta in vitro, afferma che l’umulone riesce a bloccare quello che è lo sviluppo delle cellule maligne tipiche della leucemia monoblastica acuta.
Anche se sono stati ottenuti numerosi risultati, queste applicazioni del luppolo in ambito terapeutico non sono state ancora approvate: c’è ancora bisogno che vengano fatte altre ricerche in merito a questa pianta così famosa. Oltre all’integratore di luppolo, non si dimentiche che si possono consumare anche moltissime altre preparazioni come infusi oppure tintura madre per godere dei suoi benefici.
Luppolo per l’agitazione e l’insonnia
L’integratore a base di luppolo svolge numerose azioni all’interno del corpo umano, favorendo sollievo in casi di patologie e condizioni diverse. In particolare, all’interno del luppolo sono presenti dei principi attivi come il lupulone e l’umulone: questi agiscono nel trattare diversi disturbi come gli stati di ansia, il nervosismo, l’irrequietezza, l’agitazione ed anche l’insonnia.
Al fine di trattare queste condizioni diverse, il luppolo viene consumato sotto forma di estratto liquido, di preparazioni per uso orale come gli integratori e di tintura madre: quando si usa l’estratto liquido, si consiglia l’assunzione di una quantità che va dallo 0,5 ai 2 millilitri. Nel momento in cui si utilizza la tintura di luppolo, si consiglia di consumare una quantità di circa uno o due millilitri di prodotto.
Approfondimento
Non si dimentichi che quando il luppolo è usato come prodotto medico, è importante consumare quelle che sono delle preparazioni standardizzate e definite proprio in principi attivi: questo è l’unico modo di conoscere la quantità di estratto che si assume. Nel momento in cui si utilizzano queste preparazioni, le dosi del prodotto che si consuma possono variare in base a diversi fattori. Per conoscere la quantità di principio attivo, sarà necessario controllare la confezioni o il foglietto illustrativo.
Il luppolo in ambito omeopatico
Il luppolo è ottimo per contrastare moltissime patologie o disturbi che colpiscono numerosi soggetti: si parla di disturbi come gli stati di ansia, il nervosismo, l’irrequietezza, l’agitazione ed anche l’insonnia. Nell’ambito dell’omeopatia, questa pianta viene impiegata per trattare le infiammazioni della mucosa intestinale, ma anche contro il priapismo e il dolore neuropatico.
In aggiunta a questo, quando applicato sulla pelle come estratto oppure sotto forma di pomata, questo risulta ottimo per contrastare le abrasioni della pelle ed anche le ulcere. Molti sostengono che il luppolo possa essere impiegato anche come rimedio quando non si ha appetito e per favorire la produzione di succhi gastrici: dunque, sembrerebbe un prodotto ottimo per favorire quelli che sono i processi digestivi del corpo umano.
In ambito omeopatico, il luppolo viene utilizzato come ottimo rimedio contro spermatorrea, insonnia, agitazione ed ansia: questo si può reperire come granuli, ma anche sotto forma di estratti e sotto forma di integratori. Come si è già detto, la dose da assumere varia da un soggetto all’altro e anche in base a quelle che sono le condizioni ed i disturbi da trattare. Non si dimentichi che il luppolo non è ancora approvato sotto forma di medicinale: ecco perché c’è bisogno di fare attenzione quando lo si assume.
Come utilizzare l’estratto di luppolo
Si è già visto che oggi giorno l’utilizzo dell’integratore a base di estratto di luppolo non è approvato in campo medico e scientifico, in quanto non ci sono sufficienti evidenze che supportino il suo potere nel contrastare certi disturbi corporei ed anche mentali. Proprio per questa ragione, quando si consuma questo prodotto, è necessario fare molta attenzione a quelle che sono le controindicazioni e gli effetti collaterali legate a questo tipo di prodotto.
In primo luogo, c’è da sapere che l’utilizzo eccessivo del luppolo per lunghi periodi può portare a numerosi effetti collaterali come i cambiamenti cognitivi oppure le vertigini. In aggiunta a questo, il luppolo è in grado di provocare alcune reazioni allergiche negli individui allergici oppure più sensibili.
All’interno del luppolo è possibile trovare moltissime sostanze diverse come i fitoestrogeni, ma non ci sono ancora sufficienti informazioni in merito al suo utilizzo per trattare i problemi tipici della menopausa: non esistono neanche degli estratti standardizzati in fitoestrogeni. Il luppolo è consigliato anche a tutti i soggetti che soffrono di depressione, così come anche alle donne che sono in gravidanza: in aggiunta a questo, molti scienziati sostengono che sia ottimo anche per le donne che soffrono di tumore al seno estrogeno-dipendente.
Per quanto riguarda le interazioni con altri farmaci, si consiglia di evitare di assumere tale pianta in concomitanza con psicofarmaci oppure con l’alcool, in quanto questo potrebbe causare un effetto sedativo.