Disidratazione: cause, sintomi, rimedi e conseguenze

La disidratazione è una condizione fisica molto pericolosa e che deve essere attentamente evitata e soprattutto trattata nel migliore dei modi. Come tutti ormai sanno, il quantitativo di acqua che è presente all’interno del corpo oscilla tra il 50% e l’80% del peso del corpo: ovviamente, i due estremi rappresentano da un lato il livello di acqua all’interno dei bambini e dall’altro quello presente all’interno degli anziani.

Per quanto riguarda i livelli medi degli adulti, questo quantitativo si aggira intorno al 60% del peso del corpo: il contenuto di acqua presente nel corpo è leggermente più alto negli atleti e negli uomini, mentre è leggermente più basso all’interno delle persone obese e delle donne.

Come si può facilmente evincere, l’acqua è la componente più importante che è presente all’interno del corpo umano, e senza introdurla dall’esterno non è possibile sopravvivere.

Nel corso della storia sono ovviamente capitate delle evenienze estreme, le quali hanno costretto persone a sopravvivere senza questa importantissima sostanza per svariati periodi di tempo: tuttavia, è possibile affermare che non è possibile rimanere senza bere acqua per più di un paio di giorni. Quando non c’è un livello sufficiente di acqua all’interno del corpo si parla di disidratazione, ovvero mancanza di idratazione.

Cos’è la disidratazione

L’acqua è una componente importantissima all’interno del corpo umano, in quanto esso ne è composto per il 60%: come si è visto, non si può sopravvivere per più di due giorni senza bere acqua, altrimenti ci si disidrata.

Quando si parla di disidratazione si fa riferimento ad una condizione di carenza di acqua all’interno dell’organismo: questa condizione può essere causata da un numero abbondante di cause diverse.

Ad esempio, la disidratazione può essere causata da uno scarso apporto di acqua attraverso la dieta, ma anche da perdite eccessive a causa di fattori diversi, come ad esempio la sudorazione, il vomito ripetuto, la diarrea profusa, le ustioni, la polipnea, le piaghe da decubito, l’assunzione di lassativi, l’assunzione di diuretici…

Sono ancora altre le diverse cause che portano alla disidratazione come un’acqua povera di sali, una dieta estremamente proteica, il diabete mellito, il diabete insipido oppure un consumo di sale troppo elevato.

Si parla di disidratazione morbosa quando invece la perdita di acqua supera di addirittura il 5 o 6% del peso corporeo. Le perdite di acqua in condizioni fisiologiche basali e a temperatura ambiente sono inferiori ad un millilitro al minuto, mentre invece con l’attività fisica e con un aumento del calore, queste possono addirittura arrivare a 15 o 25 millilitri al minuto.

Sintomi principali

La disidratazione è sicuramente una condizione gravissima che deve essere assolutamente evitata: come si è potuto vedere, sono numerosissimi i sintomi che possono causare l’emergenza di questa situazione. Ci sono inoltre moltissimi sintomi ai quali bisogna fare attenzione quando si pensa di stare soffrendo di disidratazione: in questo paragrafo, una brevissima sintesi di quelli che sono i sintomi più comuni di tale condizione.

Il primo ed anche più ovvio sintomo legato alla disidratazione è sicuramente il senso di sete: tuttavia, il senso di sete compare spesso quando la disidratazione è già in una fase troppo avanzata, quindi appare troppo tardi. Per quanto riguarda i sintomi, è bene fare una distinzione tra quelli che sono i sintomi riscontrabili nei bambini e quelli che sono i sintomi che si riscontrano negli adulti quando c’è una mancanza di acqua.

Negli adulti, questa condizione si manifesta non solo con una fortissima sete, ma anche con una rarissima minzione, con le urine di colore molto scuro, con le vertigini, la confusione ed anche la fatica. Per quanto riguarda i neonati ed anche i bambini, la manifesta si manifesta attraverso la comparsa degli occhi infossati: oltre a questo, è possibile percepire anche svogliatezza ed irritabilità quando c’è pochissima acqua nel corpo.

Tipi di disidratazione

In base a quelle che sono le cause e le caratteristiche della disidratazione, è possibile distinguere tre diverse tipologie di questa condizione di mancanza di acqua nel corpo:

  • disidratazione ipertonica: questa è caratterizzata dall’aumento dei livelli di plasma che sono presenti all’interno del sodio e dall’iperosmolarità, la quale non è altro che la conseguenza di una grande sudorazione e del calo del volume del plasma (sarebbe la perdita di acqua che è in eccesso sul sodio, in quanto il sudore è una sostanza ipotonica);
  • disidratazione isotonica: questa tipologia di disidratazione è associata spesso a condizioni come quella del vomito e della diarrea, in quanto vi è una perdita di elettroliti, di acqua e di sodio;
  • disidratazione ipotonica: questa è diversa in quanto è caratterizzata da un calo dei livelli di sodio all’interno del sangue e da una riduzione dell’osmolarità. Si tratta di una condizione che si verifica spesso quando vi è un abuso di diuretici e quando si consumano delle acqua che contengono pochissimo sodio: ecco perché è sconsigliato associare delle diete povere di sodio al consumo di acque che hanno un residuo fisso molto basso. Il sale deve essere consumato, non è un nemico del corpo. Ecco perché molte persone sostengono di avere sete anche se bevono moltissima acqua!

Acqua nell’organismo

Come si è visto l’acqua presente all’interno dell’organismo rappresenta, negli adulti, circa il 60% del peso del corpo: l’organismo è costruito proprio in modo da non perdere l’acqua che si trova al suo interno, in quanto serve alla sua sopravvivenza.

Ecco perché si tratta di una macchina perfetta che è in grado di limitare in modo molto attento quelle che sono le perdite idriche: tuttavia, è ovviamente importante immettere liquidi all’interno del corpo per tenerlo idratato.

Ci sono moltissimi casi in cui però persone che bevono pochissima acqua, consumano anche pochissimi vegetali, che sono composti al 90% di acqua, e allo stesso tempo bevande che non favoriscono l’idratazione come cola, alcolici oppure caffè.

Questo atteggiamento causa senza dubbio una sofferenza per l’organismo intero, il quale si trova privato di una componente importantissima della quale ha estremo bisogno per sopravvivere e per svolgere le sue funzioni.

L’acqua, all’interno del corpo, si trova in tre zone diverse: c’è l’acqua a livello intracellulare che è importantissima per il corretto svolgimento dei processi metabolici che vengono portati avanti dalle cellule.

C’è poi l’acqua a livello intravascolare, la quale è la principale componente di quello che è il plasma che si trova all’interno del sangue; infine, c’è l’acqua extracellulare, la quale si trova tra gli spazi che si trovano tra una cellula e l’altra e che assicura lo scambio di sostanze tra le cellule ed il sangue che si trova nei capillari.

Conseguenze più comuni

Dopo aver visto quali sono i sintomi e le cause della disidratazione, non rimane altro da fare se non conoscere quali sono le conseguenze alle quali si va in contro quando i livelli di acqua all’interno dell’organismo sono troppo bassi. La prima cosa che succede quando si è disidratati è sicuramente che la pelle diventa secca: questo significa che anche le labbra tendono a screpolarsi, e si inizia a staccare la pelle sotto forma di piccole pellicine.

Questa però è solamente la prima manifestazione della disidratazione: successivamente, si avverte un senso di spossatezza e stanchezza, in quanto il corpo, quando non c’è l’acqua, non è in grado di fare nulla. Infine, quando i livelli di acqua all’interno del corpo sono pressoché nulli, si possono perdere i sensi.

Se l’acqua non viene integrata in qualche modo, purtroppo, la disidratazione può anche causare la morte. Ecco perché necessario intervenire tempestivamente quando compaiono i primissimi sintomi della disidratazione.

Fonte

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/19886234/